lunedì 20 novembre 2006

perchè?

Per sorridere, per sfogare, per esternare al mondo la bellezza e la difficoltà, la monotonia e la tensione, la noia e l'abbandono di chi non è riuscito a resistere alla tranquillità e alla serenità ed ha avuto la fortuna di diventare ... dipendente di un'azienda.

Non voglio narrare nè raccogliere il decalogo delle situazioni fantozziane che ogni giorno si presentano nella vita lavorativa mia e dei miei colleghi, anche se so che la tentazione sarà irresistibile, ma cercare di capire se il micromondo di ogni azienda è uguale al micromondo di tutte le altre, se insomma alla fine chi è dipendente è sulla stessa barca di tutti gli altri e che alla fin fine ... il giardino del vicino "non" è sempre più verde.

Ridiamo e piangiamo delle nostre disgrazie come in un percorso di purificazione ed esorcizzazione usciamo dal nostro piccolo mondo e creiamo il mondo del dipendente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anonimo ha detto...
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rumore del badge che striscia,
era l'incartocciarsi del foglio
presenza, era il direttore incazzato.
Bene non seppi, dentro l'azienda il prodigio
che schiude il divino funzionariato:
era la fetta di merda che mi mangio ogni giorno di ogni anno da impiegato

MontaleOanimale

l'anomalia ha detto...

Grazie MontaleOanimale per esserti per prima espresso in questo blog.
Che il sommo protettore dei dipendenti ti faccia presto ricevere l'agognato aumento.